LISA CANITANO - Sanità e salute delle donne

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  1. Nannarè
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    Per chi non conoscesse Lisa Canitano è una ginecologa romana che da sempre si batte per la salute della donna, contro il decadimento delle strutture che dovrebbero funzionare proprio per questo scopo e contro l'indifferenza delle istituzioni ed a volte anche contro la lobby dei medici stessi che dovrebbero garantire il loro funzionamento. Noi romane negli anni abbiamo preso coscienza grazie alle sue lotte e alle sue prese di posizione sempre fuori dal coro ma dalla parte della donna.
    Ci sarebbe tanto da dire su di lei ma, se siete interessate, e se siete di Roma ve lo consiglio, è preferibile che lo leggiate direttamente da lei sulla sua pagina facebook www.facebook.com/lisa.canitano

    Sanità e salute delle donne, intervista a Lisa Canitano

    Sanità, salute delle donne, aborto e salute riproduttiva. Cosa sta accadendo negli ospedali pubblici, e quali sono gli scenari futuri. L’intervista a Lisa Canitano, Ginecologa e presidente di Vita di Donna.

    Lisa Canitano, è molto diversa la società italiana da quella degli anni '60?

    "Sicuramente le donne hanno potuto in questi anni rivendicare il diritto a una loro sessualità. Negli anni 60 le canzoni in gran parte (pensiamo a Non l'ho l'età, vincitrice a San Remo) trattavano il tema della verginità, (compreso Lucio Battisti, Rosanna Fratello, e altri), perchè si parlava ancora della "prova d'amore" Il ragazzo chiedeva la "prova d'amore", che voleva dire che chiedeva di fare sesso alla ragazza, e la ragazza tentava in qualche modo di schermirsi perché temeva che lui l'avrebbe lasciata, dopo, perché non più vergine. Da allora a Sex in the City abbiamo fatto molta strada, per fortuna, ma la solitudine delle donne di fronte alle conseguenze dell'amore, per così dire, è ancora troppo spesso molto grande".

    Nelle Regioni in cui la Sanità pubblica funziona peggio l'obiezione di coscienza sfiora il 90%. Perché negli ultimi anni i diritti e la salute riproduttiva delle donne sono finiti sotto attacco?

    "Negli ultimi vent'anni abbiamo assistito a un tentativo da parte di un certo tipo di pensiero cattolico di riprendersi le istituzioni pubbliche fondamento di una nazione, scuola e sanità, per imporre scelte confessionali. La salute riproduttiva delle donne finisce sotto attacco perché prevede la presenza di libere scelte, di difesa della propria persona. Il pensiero cattolico assolutista invece antepone la volontà di Dio (ammesso che Dio sia d'accordo) alle scelte personali. La donna indiana che è stata lasciata morire di setticemia in Irlanda per non praticarle un aborto, (ma anche in Italia tutti i giorni ci sono donne che rischiano questo destino, quanto meno a Roma, dove ho esperienza diretta) testimonia come l'affermazione del principio oltrepassi non solo la sofferenza, ma anche la vita delle persone. Perde di importanza la vita che viviamo su questa terra, come è nella tradizione storica della Chiesa, in confronto a quella dell'aldilà. Se rimani incinta è Dio che lo ha voluto, quindi cosa succede, malattie, morte,qualunque conseguenza, è assolutamente necessaria e voluta. Figuriamoci se può essere ammessa la libera scelta del proprio destino. La classe medica non riesce a schierarsi a favore della gestione pubblica e solidale delle scelte delle donne e opta per la relazione diretta. Una donna deve per forza avere il suo ginecologo, lui la proteggerà. Magari essendo obiettore ma telefonando ai colleghi non obiettori per farle superare la lista d'attesa".

    Come segnalato da Ivan Cavicchi, antropologo, docente di Medicina all'Università di Tor Vergata e collaboratore di Zeroviolenza.it, "esistono gradi correlabili di violenza che riguardano tanto le donne che devono abortire, quanto le ginecologhe che devono eseguire gli aborti". Ma segnala anche che il 70% degli iscritti alla facoltà di Medicina, ormai è donna, e la maggior parte dei medici ginecologi attualmente è donna. Lisa Canitano, cosa sta accadendo negli ospedali pubblici, e quali sono gli scenari futuri.

    "Nella sanità pubblica ormai assistiamo un poco a un "si salvi chi può". Gli operatori spesso difendono i servizi dalle stesse amministrazioni che, per pareggiare il bilancio riducono i servizi e li appaltano all'esterno, con risultati sulla salute dei cittadini che si vedranno solo in futuro. Chi fa interruzioni di gravidanza lo fa perché crede nel rispetto di un diritto delle donne, a costo di sacrifici personali. Ma anche chi lavora nei Pronto Soccorso con un contratto a sei mesi, senza certezze, soffre il disagio di una sanità penalizzata dai grandi interessi privati, che non si fanno scrupolo di tentarne la soppressione.
    Difendere la sanità pubblica, difendere i diritti dei cittadini, difendere i diritti delle donne è il lavoro quotidiano di chi ci crede. Le donne spesso (anche se non sempre !!) hanno un'ottica maggiormente collettiva, non sono così coinvolte nel grido "tengo famiglia", che autorizza la popolazione italiana, nella sua maggioranza, a danneggiare la cosa pubblica per servire i propri interessi".

    Perché l'aborto viene praticato con l'anestesia generale, quando in molti altri Paesi viene praticata quella locale che garantisce alla donna il pieno controllo del suo corpo?

    "Perché le donne sono spaventate, arrivano spesso in Ospedale convinte di essere un oggetto, e l'offerta di affrontare il problema dormendo sembra loro la cosa migliore. Se potessero conoscere i loro diritti e il consenso informato non fosse un pezzo di carta da firmare per parare la struttura e i medici, ma un vero mezzo di informazione probabilmente molte di più chiederebbero l'anestesia locale. Non vorrei sbagliarmi ma credo che in nessun consenso informato sia scritto che possono scegliere e che l'anestesia generale comporta rischi maggiori. Ci sono solo elenchi di complicanze post operatorie, di nessuna utilità per donne che stanno facendo una scelta, non stanno scegliendo una terapia piuttosto che un'altra. Il rapporto paritario con il paziente, io ti dò delle informazioni corrette, e poi ti assisto nella scelta, è ancora la bestia nera della nostra assistenza in moltissimi casi".

    Dei ragazzi maschi, si parla sulla stampa solo quando si possono definire violenti. Ma a chi serve tenerli in questo ruolo? Quando andiamo in giro per l'Italia a fare incontri nelle Scuole, tutti i ragazzi e le ragazze vorrebbero fare educazione affettiva e sessuale, ma ci dicono che i genitori per primi si oppongono, e a seguire molti insegnanti. Il desiderio sessuale, e in particolare quello delle donne, è ancora una colpa?

    "Il desiderio sessuale è una colpa nel nostro paese, che ancora divide le donne in puttane e madonne. Se non recuperiamo la scissione non ce la possiamo fare. I ragazzini sono spesso moralisti e perbenisti, e il sesso resta una cosa sporca, sulla quale non si può ragionare...Le madri dicono alle ragazze "Non ti buttare via", "Fallo quando sarà importante", e altre banalità da fotoromanzo, senza invece aiutarle a portare nella borsa il preservativo per poterle proteggere dalle gravidanze e dalle malattie a trasmissione sessuale. La scissione oggi ha fatto sì che il sesso che si fa spesso sia considerato "buono" e se è "buono" non dà conseguenze. Così la pillola secondo molti genitori "brucia le tappe". Se invece la ragazza resta incinta per caso, allora è uno sbaglio, e pazienza. E' un ragionamento contorto, ma è molto frequente. La premeditazione razionale del sesso viene considerata il peccato peggiore e così il sesso resta nella fascia dell'imponderabile, incontrollabile, infrenabile...non è così semplice, purtroppo".

    Perchè in Italia si parla tanto di feto e di aborto, e non si parla mai di educazione per la coppia e la genitorialità responsabile?

    La Chiesa si oppone a che si diffonda la contraccezione. E' portatrice a sua insaputa di istanze estremamente primitive, con un grande appeal sulle persone, ma assolutamente irrazionali. Se io penso che Dio potrebbe farmi morire per fare un figlio (come pensano non infrequentemente le donne malate che fanno bambini) e che dopo lo guarderò dall'al di là mentre sarò un angelo, capisci bene che la genitorialità responsabile è un po' una parola vuota. La Chiesa sostiene queste posizioni, tempo fa ha beatificato una donna morta di complicanza operatoria dopo un taglio cesareo negli anni 50, perchè il marito ha testimoniato che gli aveva detto "ricordati di salvare il bambino anche a costo della mia vita". Ecco, questo tipo di grandi emozioni primitive ha un fascino molto maggiore della razionalità, della riflessione, dell'educazione. E la Chiesa è in prima fila per tenere alto il pensiero magico al posto di quello razionale".

    Chi vorrebbe nascere da una donna che non desidera o non sente di essere pronta per essere madre? E perché la responsabilità maschile viene sempre messa in secondo piano, tanto da uomini che da donne?

    "Il pensiero magico si sovrappone a tutti questi ragionamenti. Non è importante se sei pronta, non è importante cosa vuoi. Non hai un nome e un cognome, non sei che un granello di sabbia di un grande disegno. Se sei un peccatore andrai incontro alle tue conseguenze. Vorrei ricordati che i bambini cresciuti in orfanotrofio fino agli anni 60 venivano ceduti per lavorare a salari bassissimi proprio dalle istituzioni cattoliche che li ospitavano, vedi la storia di Emma La Spina,nel suo libro Il suono di mille silenzi, perché la loro origine li metteva in fondo alla società. La Chiesa si oppone all'aborto ma ha sempre trattato i figli nati fuori dal matrimonio come paria, finché lo Stato Italiano non li ha equiparati.
    Tu intanto lo metti al mondo. Poi magari lo dai in adozione,o li dai alla Chiesa, che purtroppo abbiamo visto cosa ne fa. La responsabilità degli uomini è zero. Anche nelle malattie a trasmissione sessuale si parla di ragazzine promiscue...nessuno parla di ragazzini promiscui, nessuno di uomini che tradiscono le mogli e le infettano...la grande responsabile di tutto è la donna, madre o no. Gli uomini, si sa, sono irresponsabili. Li disegnano così...."

    Tratto da: Zeroviolenza: Una relazione possibile tra uomini e donne. Di Monica Pepe, trasmissione andata in onda su Radio3 Rai.
     
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0 replies since 30/3/2014, 22:13   28 views
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