Più sani, più puliti e più liberi: è l'Italia amica degli animali

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Nannarè
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    165428442-bd0f0417-caa1-4592-974d-6f8a29eb5a4f

    Più sani, più puliti e più liberi: è l'Italia amica degli animali

    Oltre 7 milioni di famiglie hanno un cane o un gatto, un bacino (anche elettorale) che fa del nostro Paese un'avanguardia nella loro tutela. Ma, anche se abbiamo una delle migliori normative, spesso manca il controllo sull'applicazione di queste leggi e la certezza della pena per i trasgressori. Ecco una mappa delle iniziative

    È di pochi giorni fa la notizia dell'apertura, a Milano, di una clinica veterinaria pubblica, la prima nel suo genere nel nostro Paese. La novità ha destato subito interesse nella popolazione, sempre più sensibile al tema animali, tanto che questa nuova, crescente sensibilità ha suscitato l'interesse dell'ex premier Silvio Berlusconi, che ha dichiarato di rivolgersi, per la sua campagna elettorale, anche a quel 7% di concittadini che vivono all'insegna del rispetto della natura e degli amici a quattro zampe (o anche a due, striscianti, dotati di pinne, etc). E infatti un club Forza Silvio di Roma ha offerto agli iscritti sconti del 50% per le cure veterinarie.

    Strumentalizzazioni politiche a parte, il 7% di cui parla Berlusconi è attendibile, dato che circa 4 milioni di famiglie nostrane hanno un cane e 3 milioni un gatto e l'iniziativa milanese è solo una delle tante che hanno preso piede negli ultimi tempi in Italia. Dato il crescente affetto per gli animali, anche la tv si adegua e su Sky è da poco partito un reality, 'Emergenza veterinaria', dedicatoproprio a loro.

    "A livello nazionale - spiega Massimo Comparotto, presidente Oipa Italia - è fondamentale il recepimento in termini restrittivi della direttiva europea sulla vivisezione. Fermo restando che l'obiettivo resta quello dell'abolizione totale, in Italia abbiamo ottenuto, oltre ad altre restrizioni, l'abolizione di allevamenti di cani, gatti e primati destinati a questa pratica, rendendo impossibile il business di strutture come Green Hill".

    A livello locale, sono sempre più numerosi i Comuni che inseriscono nei regolamenti il divieto di attendamento dei circhi con animali, anche se resta in vigore la legge nazionale che li tutela, e un'altra novità positiva riguarda le norme in materia di detenzione dei cani, come quella che prevede il divieto di tenerli a catena, sancito in Emilia Romagna nel 2013 e qualche giorno fa anche in Veneto. Per non parlare del fatto che sono sempre più numerose le strutture ricettive che accettano gli animali in tutta Italia, a dimostrazione del fatto che l'offerta si sta adeguando a una crescente domanda da parte di famiglie che non vogliono rinunciare alle vacanze con l'amico a quattro zampe. E il comune di Firenze proprio ieri ha approvato un nuovo regolamento che permette l'ingresso agli animali in ogni esercizio pubblico.

    Ma, sull'esempio americano, ai cani sono state aperte le porte delle carceri, in modo da alleviare la solitudine dei loro padroni, e a Firenze gli animali domestici hanno libero accesso nei tre hospice dell'Azienda sanitaria di Firenze (Asf), strutture residenziali dedicate al ricovero di pazienti in fase avanzata e irreversibile di malattia. Nelle strutture di San Felice a Ema, San Giovanni di Dio e delle Oblate, spiega una nota, "cani e gatti possono entrare e stare con i loro padroni per rendere meno duro il distacco".

    Molti comuni italiani, poi, hanno stipulato convenzioni con i nuclei di guardie zoofile Oipa, 50 in tutta la penisola, per la vigilanza, la prevenzione e la repressione degli illeciti ai danni degli animali. A Milano, negli ultimi cinque anni, le guardie zoofile hanno ad esempio agito in convenzione con il Comune intervenendo in migliaia di situazioni di maltrattamento, ma non sono solo i comuni del Nord Italia a dare il buon esempio e, di recente, anche quello di Solarino (Siracusa) ha avviato una partnership con un nucleo Oipa e ha deciso di incentivare le adozioni abbonando il pagamento della Tares a tutti i cittadini che adottano uno o più ospiti del canile comunale. "Siamo, inoltre, gli unici in Europa a vietare la soppressione degli animali domestici, compresi i randagi - spiega Carla Rocchi, presidente Enpa - e abbiamo una normativa particolarmente severa per la detenzione degli animali in cattività: da noi sarebbe impossibile uccidere giraffe e leoni come ha fatto, con colpevole disinvoltura, lo zoo di Copenaghen".

    Certo, il paradiso, per cani gatti e quant'altro, è ancora lontano: l'Italia ha sì una delle migliori normative a livello europeo in tema di benessere degli animali, ma spesso manca il controllo sull'applicazione di queste norme e la certezza della pena per i trasgressori. Un tasto particolarmente dolente è poi quello della gestione del randagismo nelle regioni del Sud. "Il fenomeno - spiega Comparotto - è ormai diventato endemico e le associazioni di volontariato sono state lasciate sole a combattere una battaglia impari. È necessario che vengano previsti severi controlli riguardo l'effettiva applicazione della legge nazionale da parte dei Comuni e delle Asl interessate, oltre che massicce campagne di sensibilizzazione della popolazione, campagne che non possono essere lasciate alle sole forze delle associazioni".

    "La salvaguardia degli animali in Italia - spiega Isabella Pratesi, responsabile conservazione internazionale Wwf Italia - riguarda due mondi apparentemente separati, ma altrettanto importanti: quello delle specie selvatiche (lupi, orsi, etc) e quello degli animali da compagnia. L'Italia conta 57.468 specie animali selvatiche, oltre a 12mila specie floristiche, e il nostro Paese è il più ricco di biodiversità in Europa. Il paradosso è che non abbiamo ancora una legge nazionale che tuteli in maniera organica questo enorme patrimonio, cosa che occorrerebbe fare al più presto. Le uniche due norme che si occupano a vario titolo di biodiversità sono la legge quadro sulle aree protette e quella che regola l'attività venatoria. E non c'è inoltre nessuna legge nazionale che tuteli la fauna cosiddetta minore (invertebrati, rettili e anfibi: quest'ultimi particolarmente colpiti dai cambiamenti climatici), per non parlare delle piante".

    L'altro mondo, spiega l'esperta, è quello degli animali da compagnia, e abbraccia soprattutto l'universo dei cani: "È un settore che merita un'attenzione particolare: la cattiva gestione, ad esempio, di quelli padronali, lasciati liberi di vagare sul territorio o non custoditi affatto, in alcune Regioni sta creando fenomeni di ibridazione con il lupo, una specie ad altissimo rischio".

    "Noi siamo stati tra i primi in Italia - continua Rocchi - a dotarci di un veicolo di soccorso mobile per gli animali, Isotta, impegnato sia in situazioni di emergenza, come il terremoto in Emilia o la recente alluvione in Sardegna, sia come supporto a interventi di sterilizzazione e microchippatura nelle aree più a rischio per il randagismo. E per primi in Italia abbiamo promosso una collaborazione sinergica con le farmacie comunali per tenere sotto controllo il caro farmaci veterinari. Si tratta al momento di un progetto pilota su Fiumicino (Roma), ma in futuro contiamo di estenderlo anche ad altre realtà".

    Quel che è certo è che l'esercito degli animalisti, da noi, è sempre più informato e agguerrito. Secondo l'indagine Eurispes 2014, l'81,6% dei connazionali è apertamente contrario alla vivisezione, contro il 16% dei favorevoli, e si attestano intorno all'85,5% gli oppositori delle pellicce, al 74,3% i contrari alla caccia e al 65% coloro che non vorrebbero mai vedere animali negli spettacoli circensi.

    In parallelo a questi dati, cresce anche il numero dei cittadini che optano per un regime alimentare diverso da quello onnivoro, per un totale di 6,5% suddiviso in un 5,9% di vegetariani e un 0,6% di vegani, contro il 4,9% dell'indagine fatta nel 2013. Di questo 6,5, il 31% dichiara di aver compiuto questa scelta per rispettare gli animali, il 24% per motivi di salute e il 9% per tutelare l'ambiente ed essere più ecologici.

    Gli animali, insomma, occupano una fetta sempre più importante del cuore e della vita degli italiani e lo dimostra il fatto che il 55,3% delle famiglie ne ha almeno uno con sé, un dato che segna un +13,6% rispetto all'indagine precedente (41,7%). Entrando ancora più nello specifico, sale del 3,5% il numero delle famiglie che ha un animale domestico (dal 29,8 al 33,3%) e addirittura del 10,1% quello dei nuclei familiari con due o più di loro (dall'11,9 al 22%).


    di SARA FICOCELLI - repubblica.it
     
    Top
    .
0 replies since 3/4/2014, 06:15   26 views
  Share  
.